Diario di una vacanza di pesca in Canada
CANADA PIKES
The best pikefishing spot on the planet
Ammetto di aver pensato a queste righe già diversi mesi prima di partire. Come avrei iniziato, continuato e concluso, cosa avrei scritto per non essere nè troppo freddo nè forzatamente poetico, quali e quante foto avrei scattato.
Oggi è l’ 11 agosto 2009 e sono tornato dal Canada da quasi un mese e mezzo ma solo ora comincio a scrivere. Difficile dire in poche parole come sia stato. Difficile dire cosa ha provocato e provocherà in me.….per ora so che la voglia di tornare è tanta e destino permettendo il prossimo anno sarò di nuovo lì.
Il viaggio
Il mio volo parte da Francoforte il 19 giugno ma decido di andare in Germania da solo due giorni prima per rilassarmi in attesa di quello che spero sarà una overdose di lucci canadesi. Da mesi riecheggiano le parole di chi ci è già stato racconti da fantascienza che arrivano alla leggenda e passano oltre. Le mie aspettative sono alte ma essendo un viaggio effettuato in un posto naturale, metto in conto che qualcosa possa anche andare storto e dopo una settimana passata tra febbre e mal di testa, sono seduto sul ciglio del Meno a sorseggiarmi una deliziosa Weissebier.
Il 19 mattina mi incontro con i miei compagni di avventura in aeroporto. Ci aspettano altri 2 voli, una notte in hotel e poi l’ idrovolante per il lodge la mattina dopo.
Destinazione Great Slave Lake, the best pike fishing spot on the planet.
Ci svegliamo la mattina in hotel con una stupenda vista lago e dopo una abbondante colazione ci rechiamo nel più vicino negozio di pesca. Infine carichiamo i bagagli e arriviamo alla darsena-base degli idrovolanti, le acque sembrano chiare, cè poco vento e l’ eccitazione è alle stelle .
Da subito dopo il decollo ci cominciamo a rendere conto della vastità e della bellezza dei territori del nord ovest canadesi.
Stiamo sorvolando il nono lago più grande del mondo che è lungo 500 km e fondo fino a 614 metri.
Volo in idrovolante
Durante il volo si alternano paesaggi indescrivibili, la prima parte del lago ( che rimane congelata per 8 mesi all’anno) presenta ancora zone ghiacciate, ma gran parte del lago è pescabile e le temperature sono miti.
Il pilota, una volta arrivati in vista del camp ci fa sorvolare le nostre future zone di pesca. Il camp, che è riservato solo per noi per un’intera settimana, è dotato di accoglienti lodge posizionati direttamente sulla riva del lago. Una volta atterrati attracchiamo al molo dove ci accoglie il titolare che ci presenta la struttura, una delle guide e la cuoca.
Inizio delle ostilità…troppi lucci , ma mai abbastanza.
Anche se il nostro vero giorno di pesca sarebbe il successivo, la guida ci invita subito a fare un’ uscita, prepariamo l’ attrezzatura e siamo pronti per la prima battuta di pesca.
Mauro al quinto lancio aggancia e salpa un bel pesce sui 5 kg che ci fa esultare, io comincio a pescare con un jerkbait diver e all’ ottavo lancio già cominciavo pensare che forse i racconti che mi erano stati fatti fossero un pò esagerati…. ma vengo subito smentito, perchè il jerkbait arriva sotto barca e mentre lo lascio aggallare da diversi metri di distanza lo rincorre ed attacca un grosso luccio da 111 cm per oltre 9 kg.
In 3 ore di pesca Bruno e Mauro passano i quindici lucci salpati a testa e Maurizio tra gli altri aggancia uno veramente grosso che si dimena a galla slamandosi.
Io salpo 10 lucci e ne perdo una decina già allamati. Il mio big del pomeriggio è un 112 cm molto grasso. Date le tante catture e la rilevante taglia media crediamo a fatica ai nostri occhi e torniamo al lodge per ora di cena. Dopo un abbondante pasto usciamo a pesca in serata e catturiamo lucci di ogni taglia anche in contemporanea e tantissimi walleye.
Quasi la metà dei lucci sono attorno al metro di lunghezza, ma ne salpiamo anche alcuni sopra il metro e dieci. A mezzanotte e mezza convinco a fatica gli altri a tornare a casa, la stanchezza cè, ma cè anche la voglia di festeggiare con un bicchiere di whiskey questo tramonto alba senza fine.
Orari e pescate da 15 ore al giorno
Ogni giorno peschiamo a tempo pieno dalle 9 alle 13, dalle 14 alle 19 e dalle 20 fino a mezzanotte e talvolta all’ una. Grazie al sole che tramonta a mezzanotte ce praticamente sempre giorno e l attività dei lucci diminuisce in parte solo tra le 3 e le 6 del mattino.
Le catture oltre che di taglia sono anche molto numerose, nessuno è mai stato sotto i venticinque pezzi salpati al giorno e abbiamo avuto punte di oltre cinquanta pesci a testa.
Con i classici ondulanti se ne agganciano tanti di tutte le taglie, ma i posti si prestano alla pesca con le esche più disparate, bulldawg , jig, jerkbait , suick thriller, bucktail, swimbait e divertentissime esche topwater quali crawler, walking the dog, rane e grossi propeller da musky che si sono rivelati una delle esche più catturanti soprattutto sui grossi esemplari
Esche artificiali senza ardiglione
Di regola qua si pesca senza ardiglione ma ben presto realizziamo che su molti artificiali due ancorette sono troppe e spesso basta anche un amo singolo. Un amo singolo è più semplice da slamare con le pinze e durante le frequenti mangianze più sei veloce a slamare, più pesci prendi.
Cosi tante catture potrebbero sembrare esagerate, ma sono reali e per arrivarne ad una logica bisogna analizzare le caratteristiche e il ciclo stagionale di questi ambienti. Questi territori, laghi compresi rimangono congelati per gran parte dell’anno, quindi per buona parte della stagione i lucci rallentano molto la loro attività predatoria restando in uno stato quasi letargico. Al disgelo delle acque in soli 3 mesi devono riprodursi e mangiare tutto il possibile prima che sopraggiunga nuovamente l inverno. In più questi lodge sono privati e sono raggiungibili quasi solo per via aerea, restando luoghi selvaggi privi di strade abitazioni ed inquinamento.
Namaicus, lake trout
Abbiamo dedicato anche una giornata alla pesca delle favolose lake trout con risultati ottimi su trote di grossa taglia pescate in lago con attrezzature da luccio, salpando diverse trote tra 70 e 90 cm.
Monster pikes
Negli ultimi 2 giorni di pesca le condizioni del tempo sono peggiorate alternando pioggia e un pò di vento che hanno scurito le acque sabbiose e fermato in parte l’attività dei pesci. Tuttavia dimezzare giornate da cinquanta pezzi a testa è comunque un divertimento estremo, anzi è ancora più appassionante perché la situazione diventa più tecnica e il pesce più ricercato. Proprio in questi giorni salpiamo i pesci più grossi, con taglie che raggiungono e superano i 120 cm, tutte catture effettuate in acque basse e con incredibili attacchi a vista.
Arrivederci a presto
I giorni sono trascorsi velocemente tra i tanti spot e le innumerevoli catture e gli ultimi giorni il pensiero già andava al nostro ritorno dell’ anno successivo
Il canada è un sogno per molti pescatori e in tanti una volta nella vita vorrebbero andarci a pescare. Il problema è che una volta che si è andati a pescare nel Great Slave Lake il pensiero fisso sarà quello di ritornarci e il prossimo giugno non mancheremo all’ appuntamento.
STEFANO VALLONGO