
Tecniche di pesca a topwater per il luccio
APPROCCIO FILOSOFIA E SPOT
Il topwater è considerato da molti lanciatori la disciplina più emozionante e spettacolare della pesca con gli artificiali. Per topwater si intende la pesca effettuata con esche artificiali manovrate a vista sopra la superficie dell’ acqua. Tale disciplina soprattutto quando è rivolta a insidiare il luccio è spesso avvolta da una sorta di alone magico e anche se decantata come il non plus ultra, risulta poco praticata e giudicata meno catturante di altre.
Gli artificiali di superficie vengono usati dai lanciatori in giornate poco fruttuose o avare di catture, un pò per tentare il “ colpaccio” e un po’ come piacevole diversivo, prima di ritornare a pescare con esche apparentemente più proficue.
In verità sia in condizioni di buona attività che di apparente “ferma”, la pesca a topwater può risolvere in positivo il nostro bilancio catture. In certe condizioni risulta addirittura più catturante di tante altre tecniche ben più note e praticate.
Pescare a top water riserva spesso forti emozioni, grandi soddisfazioni e belle catture, ma come per le altre tecniche, è necessario approcciare questa entusiasmante tecnica nel modo più corretto possibile, cominciando ad utilizzare le esche in modo adescante, a capirne i luoghi di pesca, le stagioni e i momenti della giornata più adatti per praticarla.
Le tecniche di superficie vengono troppo spesso relegate ad un ruolo marginale, vedremo come renderle attuali e praticabili ogni giorno
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L’ approccio alle tecniche di superficie
Fin dai primi passi che ho compiuto nella pesca con gli artificiali, durante lunghi anni passati a pescare da riva o in barca tra fiumi e laghi, mi sono chiesto molte volte se potesse esser plausibile e spiegabile con senso logico, il “sentire” l’ attività dei pesci predatori, ovvero la sensazione (che alcuni pescatori dicono di avere) di inizio attività o della presenza di un predatore “in caccia” nella zona dove stiamo lanciando.
Al pescatore di spinning che privilegia una pesca più col cuore che con la tecnica, può succedere di percepire l’inizio dell’attività predatoria o la presenza di un determinato ambiente di un luccio in caccia. Questo anche se non spiegabile, è sicuramente l’approccio più giusto nella pesca con gli artificiali ed a volte proprio quello che ci regala le catture più belle e memorabili.
Nonostante tutto mi è impossibile ricavare una regola logica o minimamente scientifico/alieutica partendosi da una sensazione o da una condizione psicologica e anche se può sembrare inspiegabile o assurdo, non sono il solo a ritenere che sia innegabile l’ esistenza di un legame tra la convinzione nelle proprie azioni di pesca, psicologia del pescatore ed umore al momento, con il verificarsi di una o più catture.
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Nella pesca topwater la convinzione e la consapevolezza aiuta ancor più che in altre tecniche. La mangiata, avviene a vista, con il luccio che durante l’ attacco può uscire parzialmente o totalmente dal suo elemento, mostrandoci il momento spettacolare per eccellenza della pesca a spinning. L’apparire del luccio presso la nostra esca di superficie e la sua conseguente mangiata va ricercata con concentrazione, pienezza di sè e convinzione delle proprie azioni di pesca.
Un approccio positivo e consapevole è importante nella pratica di tutte le diverse tecniche dello spinning ma risulta fondamentale soprattutto nel topwater, disciplina da praticare con fiducia, entusiasmo ed accorgimenti tecnici che tratteremo in seguito.
La tensione superficiale dell’ acqua
Risulta importante capire come, quando e perché un luccio è spinto ad attaccare una preda che si muove in superficie. Il luccio ha spiccate e naturali facoltà di percepire la tensione superficiale dell’acqua e riconoscere ciò che vi nuota sulla superficie.
Un roditore o un piccolo anfibio che nuotano in superficie così come un pesce morente che esala gli ultimi respiri a galla producono vibrazioni intense capaci di “ svegliare” i predatori mettendoli in attività sia per fame che per curiosità.
In assenza di vento o comunque in condizioni di calma ( periodo che in certi ambienti corrisponde con il cessare dell’attività predatoria ) un elemento naturale che provoca gorghi, scie e vibrazioni a galla produce uno stimolo molto “forte”. Stimoli di questi tipo possono diventare irresistibili anche per pesci in apparente inattività.
Le trote, in periodo di schiuse, sono abili ricercatrici di insetti che si posano sulla superficie di laghi e fiumi, ma può capitare di assistere anche alle bollate di altri pesci quali cavedani, scardole, persici etc. Il luccio non è da meno e sia nelle mezze stagioni che in estate non disdegna cercare ed attaccare una preda che si muove a galla.
Cercare di comprendere le abitudini e il ciclo di vita di un luccio e i suoi bizzarri comportamenti, non è mai cosa facile, poiché la vita dei lucci è governata da precise regole ma ricche di tante eccezioni, che variano con il variare delle stagioni, dall’ambiente dove vive, con l’ età del pesce e anche di luccio in luccio.
In linea di massima il luccio preferisce risparmiare le forze e attende in agguato, muovendosi per inseguire o attaccare prede naturali lente, a breve portata e facili da catturare. Per contro succede spesso che l’unica cosa che lo fa scattare all’attacco è la presentazione di un “ forte” stimolo provocato da una macchia di colore, dall’alta velocità, dal rumore o dalle rilevanti vibrazioni provocate da un esca artificiale di abbondanti dimensioni.
Un pesce sia predatore che non, dalla schiusa delle sue uova fino all’età adulta, sa sia per istinto che per esperienze di vita vissuta, che dovrà guardarsi e proteggersi dai predatori più grandi di lui.
Una preda naturale che nuota in superficie risulta meno prudente ed esperta a proteggersi dai predatori acquatici rispetto ad un pesce. Una rana, un piccolo topo vivono parte della loro vita fuori dall’acqua, dove devono proteggersi da altri predatori ben diversi dal luccio. Una preda di questo tipo in acqua è meno veloce e risulta più impacciata di un pesce e spesso non può neanche contare sul branco come arma di difesa.
Nel mondo animale ad orchestrare la vita dei pesci, sono principalmente recettori di odori e vibrazioni, ma non è da sottovalutare, ad esempio, che gli occhi di un roditore che nuota in superficie, restano fuori dall’acqua, rendendolo comunque meno attento agli attacchi che possono provenire da sott’acqua, fatto di cui un luccio può essere ben consapevole.
La dieta dei lucci oltre ad essere ittiofaga può essere composta da anfibi, serpenti d’acqua, piccoli mammiferi, roditori e piccoli uccelli acquatici, tutte prede che cercheremo di riprodurre nelle nostre azioni di pesca a topwater.
Una pesca propedeutica ed istruttiva
Le pesche di superficie sono utili da praticare non solo per la spettacolarità e l’ alta componente di divertimento, ma anche per quello che possono insegnaci mentre le pratichiamo. Gli attacchi a vista (sia quelli che vanno a buon fine che quelli mancati) e gli inseguimenti a galla sono istruttivi e propedeutici per capire come un esocide segue ed attacca l’ esca perché ci palesano ciò che nella pesca con artificiali convenzionali avviene sott’acqua e che difficilmente potremmo vedere non pescando in superficie.
Sarà sicuramente utile vedere e capire nei propri spot come attaccano i lucci, anche per progredire con le altre tecniche ed aumentare il proprio bagaglio alieutico. È molto importante capire da che lato attaccano l’esca, a che velocità lo fanno, come si percepisce in canna la mangiata e per quanto tempo tratterranno quel tipo di esca in bocca.
E’ probabile che le prime mangiate che riceverete vengano ferrate troppo in anticipo, ma serviranno comunque a farvi imparare nozioni nuove ed aumentare il vostro bagaglio di esperienze.
Fate molta attenzione a come si comportano i lucci dopo la mangiata, alcuni rimarranno fermi sull’ esca, provocando un appesantimento sulla vostra canna, alcuni continueranno a seguire la direzione del vostro lancio con l’ esca in bocca facendovi perdere contatto con l’ esca, altri si gireranno di scatto ritornando velocemente da dove erano venuti, “strappandovi” improvvisamente la canna di mano.
Tutte queste informazioni vi permetteranno di vedere e capire cose che utilizzando esche sommerse difficilmente avreste potuto imparare e con l’ esperienza assocerete una “starata” ad un luccio che vi viene incontro e un appesantimento ad una mangiata sicura, ed un “tocco” di becco vi consiglierà di continuare a recuperare, restare calmi ed aspettare una mangiata migliore prima di ferrare.
Nella vostre esperienze con le tecniche di superficie potrete incorrere in timide inseguimenti dei lucci, lunghe anche molti metri, con il pesce che si ferma prima di attaccare, o che rallenta per poi rinunciare e fermarsi. Se vi capita di vedere un pesce che segue, pescando con esche di superficie avrete la possibilità di individuare la sua posizione e potrete poi insidiarlo con altre esche artificiali.
Le mangiate e le seguite che riceverete saranno divertimento non solo per il pescatore che le riceve ma anche per i compagni di barca, aumentando fiducia ed esperienza comune e infondendo fiducia nel gruppo, diventando quasi una pesca di squadra.
Praticare topwater quindi non è solo produttivo per le spettacolari catture che può regalarci ma anche per aumentare il proprio bagaglio alieutico, la fiducia in noi stessi e nelle esche che utilizziamo.
Dove praticarla
Per aumentare le possibilità di catture dobbiamo necessariamente avvicinare il più possibile la nostra esca ai punti dove stazionano i predatori. Per praticare con successo le pesche di superficie dobbiamo metterci alla ricerca di erbai sommersi o affioranti, ninfee e altri ostacoli quali alberi in acqua, piante acquatiche, canneti e ostacoli quali grandi rocce e relitti.
Diverse esche topwater come le swimming frog hanno capacità antialga molto superiori a tutte le altre esche esistenti e vi permetteranno di pescare in posti che fino ad oggi ritenevate impossibile da poter raggiungere con un esca artificiale.
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Proprio le capacità antialga possono fare la differenza in luoghi pieni di ostacoli, ampliandovi il raggio di pesca e le possibilità di lanciare proprio dove sono in agguato i predatori, altrimenti non raggiungibili con altre esche artificiali. Con esche topwater è anche possibile effettuare pause e brevi movimenti tra alberi e piante acquatiche affioranti, dando il tempo di attaccare anche ai lucci più smaliziati e svogliati. Può capitare di avere successo con tecniche topwater anche su secche a centro lago, dove in caso di erbai alti o affioranti, diventa più una necessità che una scelta.
In linea di massima comunque è meglio lanciare vicino a riva, agli sbocchi di affluenti e tra gli ostacoli, ma non dobbiamo pensare che la pesca a topwater debba essere attuata per forza solo tra strutture ed erbai. Pescando in acque tra 1 e 3 metri e sui bordi degli scalini è possibile alzare pesci anche da medie profondità. Il tutto sta nel riuscire a trovare lo stimolo giusto per spingerli all’attacco. Ho potuto verificare molte situazioni di pesca, anche molto diverse tra loro, che un esca di superficie era più catturante di un esca che una che nuotasse profonda nei pressi dei predatori.
Ciò che non dobbiamo mai dimenticare è che le abitudini ed i comportamenti di un luccio non sono sempre quelli che a noi sembrano più logici. E’ consigliabile provare le tecniche di superficie in diversi ambienti e condizioni per sperimentarne gli effetti. Provate a lanciarle in spot molto battuti con esche tradizionali dove un “nuovo” e forte stimolo superficiale può fare veramente la differenza.
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Il meteo e le condizioni migliori
Le condizioni meteo più favorevoli per la pesca a topwater posso variare anche radicalmente variando l’ ambiente dove le si sta praticando.
Di sicuro ciò che va tenuto maggiormente in considerazione è la temperatura dell’acqua. Con acque molto fredde (al di sotto di 8 gradi) i lucci diventano apatici e preferiscono esche lente e acque profonde, rendendo inutile approcci alle tecniche di superficie.
Il range nel quale è più possibile avere successo con azioni topwater può essere compreso tra i 12 e 22 gradi centigradi, quindi su acque piuttosto calde, tra primavera e l’inizio dell’autunno.
Pescare il luccio in acque al di sopra di 24 gradi è assolutamente da sconsigliare poiché molti esocidi, possono avere problemi di anossia (mancanza di ossigeno) e eccessivo accumulo di acido lattico che può portarli alla morte. Durante estati calde e prive di piogge è meglio sospendere la pesca al luccio a qualsiasi profondità la si stia praticando, perchè soprattutto gli esemplari adulti possono morire o subire ingenti danni
Parlando di luccio e di pesca in acque dolci non è semplice dettare regole tra rapporti di attività predatoria rispetto a pressione, meteo e condizioni atmosferiche. Il luccio è condizionato da moltissimi fattori che spesso risulta difficile capire perché, quando e per quanto tempo comincerà ad alimentarsi. Il variare della pressione, della luce, del vento e della temperatura sono fattori sicuramente importanti, ma rimane comunque il fatto che i pescatori sia dilettanti che professionisti vanno a pescare quando ne hanno il tempo, la possibilità e la voglia di farlo. L’ importante resta sempre e comunque andare a pesca, con gioia, spirito sportivo e nella massima sicurezza, soprattutto quando si va in barca. L’ attività dei lucci di un certo ambiente, ad una certa profondità e la risposta ad un certo stimolo sarà sicuramente più facile da rilevare andando a pesca piuttosto che cercare di formulare a tavolino la condizione ideale.
E’ possibile pescare in “spot” dove il cessare del vento corrisponde al cessare dell’ attività subacquea dei lucci ma dove vengono privilegiati le azioni topwater. Questo, forse, succede perché in assenza di vento l’esca in superficie produce scie e vibrazioni che si trasmettono facilmente per diversi metri, “infrangendo” la calma superficiale e attivando i predatori. In altri luoghi una pioggia leggera che “vela” la superficie dà inizio all’attività superficiale, in altri casi il vento forte confondendo il pesce, spinge i lucci a sferrare gli attacchi. All’ alba e al calar del sole soprattutto nelle giornate estive si possono avere buoni risultati, ma è meglio non farne una regola precisa, per non precluderci le emozionanti pescate a topwater nelle ore più calde.
Nei luoghi dove pesco solitamente ho notato che il vento forte e la poca luce in caso di temporali inibiscono l’attività topwater del luccio, ma ci sono notizie di lucci presi a topwater anche dopo l’ imbrunire. Quindi non vi resta che andare sui vostri spot e provare con convinzione e fiducia, lanciando un artificiale da topwater ogni volta che il vostro istinto ve lo consiglierà.
Con fiducia e costanza sarete ripagati con mangiate spettacolari e scene da cardiopalma.
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Topwater and surface action II
ESCHE E TECNICHE DI RECUPERO
Le tipologie di esche per insidiare i lucci a topwater sono molto numerose e ancor più numerosi sono i modelli che si trovano sui mercati nazionali ed esteri.
Oltre agli artificiali appositamente progettati per il topwater al luccio, in commercio si trovano artificiali utilizzati per la pesca in mare e per pesci tropicali e una grande varietà di esche per la pesca dei grossi muskie americani che possono essere propriamente utilizzati per la nostra causa.
Di più facile reperibilità nel nostro paese, possiamo trovare artificiali dedicati alla pesca al black bass da aggiungere nel nostro armamentario da superficie. Anche molti tra questi, tranne quelli il cui movimento risulta compromesso dal uso del cavetto di acciaio, sono utilizzabili con successo anche per gli esocidi, Nel caso il cavetto faccia perdere parte del movimento, non bisogna assolutamente rimuovere il terminale, perché dove ce presenza di luccio il cavetto in acciaio va sempre usato, ma è meglio che ci dedicarci a ribilanciarne l’azione o ad apporre utili modifiche adattando l’esca alle nostre esigenze.
Nella scelta tra le esche da bass sono da preferire le taglie più grandi, ma se il movimento rimane adescante e la galleggiabilità accettabile è possibile fare ottime catture anche con le taglie più ridotte.
Imitazioni di anfibi o roditori
Sono esche di varia natura, che per comodità chiameremo “swimming frog”. Le swimming frog producono perlopiù scie morbide e nuoti naturali, che tendono a imitare rane e topi intenti a nuotare sul pelo dell’ acqua. Esistono sia in gomma , che in plastica o legno.
Evergreen Froggy Daddy, Mann’s super frog, Snaag proof Frogzilla e Spro Dean Rojas, sono da preferire nelle misure più abbondanti, sia perché sono le più stabili con l’uso del cavetto, sia perché risultano più adatte per attrarre anche lucci di taglia. Sono esche dall’incredibile capacità antialga che con estrema facilità passano tra erbai e ninfee senza sporcarsi. Prima del battesimo in acqua di queste esche, risultano importanti modifiche alle rane con 2 ami e aggiunta di un trailer in coda a quelle che già presentano un amo. Per aggiungere un trailer utilizzate un pezzo di elastico per fionda attorno all’ occhiello dell’ amo. Nel caso di molte mangiate e conseguenti tagli, la swimming frog può riempirsi d’ acqua e affondare, in questo caso dovrete sigillarla e potrete ripararla con qualche goccia di aqua seal o di attack
Foto swimming trailer
Diversi modelli, studiati per la pesca al black bass, se utilizzati per insidiare i lucci senza averle modificate, otterrano solo tanti pesci persi, slamate e delusioni
Nei modelli a due ami come le Spro o le Mann’s, provvedete da subito a queste modifiche:
- Sgusciate la rana e sfilate l’ amo doppio dall’occhiello
- Rimpiazzatelo con un amo singolo di appropriata lunghezza(5/0 – 6/0), aggiungendo uno split ring
- Aggiungete infine sia sulle rane modificate che su quelle già mono amo, un amo trailer da 1/0 o 2/0 utilizzando appositi ami con occhiello e tubetti per trailer
(FOTO MODIFICA // TRAILER) 1 – 2- 3- 4
Nel caso in cui vi accorgiate che i pesci che state affrontando hanno l’ abitudine di attaccare la vostra esca in testa, potete aggiungere una piccola ancoretta direttamente sull’ occhiello, prestando attenzione a non sbilanciare troppo l’ esca in avanti per non farla inabissare. E’ indubbio che la vostra rana così facendo perderà parte delle sue capacità antialga; a voi spetterà la scelta tra essere più “ antiluccio” o più “antialga” .
(FOTO MODIFICA ancoretta )
Queste esche vanno perlopiù recuperate con un richiamo lineare. Durante il recupero è possibile anche alternare rapidi tremori alla punta della canna o usarle tipo popper con brevi colpi di cimino e successivi richiami del filo in eccesso. Tuttavia è proprio la naturalità del suo nuoto regolare che spesso porta i lucci ad attaccarle. Anche se non è una regola, è una delle esche topwater che i lucci attaccano con meno fragore e aggressività e mi è capitato più volte che anche grossi esemplari “bollassero” fuoriuscendo tranquillamente dall’ acqua solo con il becco, vedendo sparire la malcapitata imitazione in un grosso gorgo.
Dopo la mangiata soprattutto con i modelli in gomma è più che obbligatorio aspettare diversi secondi, almeno tre, prima di andare in contatto con l’esca recuperando il filo e ferrare forte.
I secondi di attesa dopo una mangiata a topwater risultano lunghissimi e non dovete preoccuparvi dei momenti in cui resterete fuori contatto con l’esca. Il più delle volte il luccio trattiene la rana in gomma e se la rigira in bocca per ingoiarle. Fate ben attenzione durante l’ attacco che il luccio abbia veramente centrato al preda senza mancarla e di aspettare il tempo giusto prima di ferrare. Imparare a rimanere calmi aspettando il momento giusto di ferrata; sarà molto difficile le prime volte e dovrete combattere con i vostri nervi, ma l’utilizzo di queste esche vi sarà sicuramente d’aiuto per imparare a ritardare la ferrata. Questa tecnica vi sarà anche utile in certe situazioni e con altre esche artificiali che necessitano di essere lasciate ingoiare prima di ferrare ed avviare il combattimento.
Veramente catturanti sono i Deps Basirisky da 70mm un ibrido tra una rana imitativa e un crawler dalle incredibili capacità anti alga e alti ostacolo, che grazie al guscio morbido e agli ottimi ami possiamo provare ad usare senza l’ aggiunta di amo a trailer. Piccole esche topwater come questo ibrido tra swiimmin’ frog e crawler possono regalare anche catture di lucci enormi.
Foto basirisky
Dopo i primi attacchi che riceverete notate come viene attaccata la vostra esca e in che punto. Queste prime indicazioni vi saranno utili per scegliere le esche migliori, il tipo di amo trailer da applicarci e se e quanto ritardare la ferrata.
Le mitiche renosky natural frog, anche se meno studiate e tecnologiche delle giapponesi, sono sicuramente catturanti ed usabili anche per azioni sub-surface.
Foto catture swimmin frog
Walking the dog
Insieme alle swimming frog in gomma sono tra le mie esche preferite per la esca a topwater.
I walking the dog sono un’ esca molto catturate per il lucci che deve essere sempre presente in almeno un paio di misure e colori nelle cassette si tutti i cacciatori di esocidi.
Il w.t.d. non è altro che un jerkbait da superficie e il suo movimento dovrà essere proprio simile all’ azione di un glider jerk con più o meno accentuati side to side. Per utilizzare un w.t.d. nel modo corretto, dopo il lancio recuperiamo il filo in eccesso in acqua in modo che sia perfettamente dritto tra noi e l‘ esca e non faccia alcuna “pancia”. Una volta in contatto con l’esca, con rapidi colpi di cimino e successi richiami del fino in eccesso con il mulinello il w.t.d. comincerà a zigzagare a destra e sinistra. Le prime volte effettuate i movimenti molto lentamente in modo da sincronizzare correttamente il ritmo delle “jerkate” e la coordinazione tra i colpetti di canna e la velocità di recupero del mulinello. La risultante dovrà essere un movimento simmetrico da entrambe le parti, che una volta ottenuto ci eserciteremo ad effettuare alle velocità più svariate, da molto lento a molto veloce; entrambe tecniche che possono risultare molto catturanti.
Solitamente preferisco scegliere una velocità e mantenerla piuttosto costante con la tecnica del w.t.d. piuttosto che alternare stop e pause, ma non è una regola valida ovunque. E’ opportuno comprendere come variare la veemenza dei colpi di canna: con movimenti rapidi e secchi otterremo un’ azione più angolata e rumorosa, con movimenti più dolci un’ azione più soffice e naturale.
I tipici movimenti a zig zag di questa incredibile esca artificiale potranno essere usati a nostro favore per fare stretti slalom tra ostacoli, alberi e ninfee, passando molto vicino alla sfera di attacco dei predatori. Negli spot dove avete avuto mangiate a jerkbait o su esche similari provate anche a pescare con i w.t.d. provando colori e dimensioni differenti sia tra gli ostacoli che nei pressi di scalini e drop off non troppo profondi.
Foto 5 – 6
Alcuni w.t.d. presenti in commercio presentano problemi di movimento e sono più difficili da muovere di altri. E’ consigliabile provare a sostituire le ancorette originali con altre ancorette di differente peso e dimensione o con ami singoli. Alleggerendo o appesantendo l’ ancoretta di coda varierà il bilanciamento e il movimento della nostra esca. Solitamente appesantendo la parte posteriore si ottiene un movimento side to side più marcato, al contrario invece alleggerendo dietro e appesantendo davanti si può ottenere un walking che con i colpi di canna si immerge lievemente ritornando poi a galla, diventando simile ad un diver jerkbait e potendo mescolare le 2 azioni a nostro piacimento.
FOTO WALKING
Popper / popper frog
I popper sono artificiali che stimolano l’ aggressività dei predatori che rispondono a forti stimoli e sollecitazioni. Si possono recuperare alle più svariate velocità, sia con movimenti continui che alternando pause. Manovrata intelligentemente è un esca che può simulare un movimento naturale ma anche stimolare l’ aggressività per reazione.
Per ottenere un movimento naturale lo recupereremo molto lento con pause, facendolo guizzare leggermente con lievi colpetti del cimino.
Per stimolare l’ aggressività possiamo recuperare anche a discreta velocità, con progressioni e secchi e rapidi colpi di cimino, per muovere acqua e attrarre i pesci in superficie.
Alcuni popper cambiano completamente movimento e muovono acqua differentemente variando la posizione della canna in alto e in basso. Anche un così semplice accorgimento potrà far la differenza nella ricerca del movimento che desideriamo e nelle catture. Sono da preferire i popper da almeno 4-5 pollici ed esche come le popper frog che aggiungono al richiamo classico del popper l azione adescante di code in gomma.
Jitterbug e crawler
Sono esche caratterizzate da un movimento scodinzolante che producono sia scie che vibrazioni sul pelo dell’ acqua. Vanno prevalentemente recuperate con un recupero lineare provando ad alternare diverse velocità di recupero. Essendo esche perlopiù costruite in balsa o con materiali plastici bisogna ferrare appena si sente il pesce in canna senza aspettare, ma evitando sempre di ferrare anticipatamente. E’ purtroppo facile lasciarsi ingannare dai movimenti d’acqua che precedono gli attacchi del luccio e cadere frettolosamente in errori.
Duck and goopher
In commercio su siti statunitensi si possono trovare imitazioni di anatroccoli e gallinelle d’acqua principalmente rivolte ad insidiare gli enormi muskie del nordamerica. Molte di queste esche, sono progettate per essere recuperate ad alta velocità simulando la corsa di anatroccoli o altri piccoli acquatici del quale gli esocidi possono nutrirsi. In condizioni europee non è semplice attuare una cattura con queste esche, ma nulla toglie che possiamo provarci ugualmente, soprattutto in posti dove nidificano uccelli acquatici e si narrano leggende più o meno veritiere di attacchi su volatili. E’ possibile che anche i lucci possano attaccarle e provare non costa nulla perchè sicuramente una cattura con una di queste esche non verrà dimenticata nella vostra vita di pescatore.
Musky topwater e propeller
Sono artificiali in legno o plastica forniti di pale girevoli in metallo. Producono un forte rumore e turbinii in acqua che aumentano con l’ aumentare della velocità di recupero. Ne esistono di tutte le dimensioni, sia monopezzo sia jointed con una o più pale. La loro efficacia è provata in differenti luoghi e possono attirare all’ attacco anche grossi bass.
Pescando con queste tipologie di esche non si deve pensare che sono artificiali validi solamente nei paradisi di pesca al luccio esteri. Anche in luoghi infestati da grossi lucci ci sono artificiali con i quali è molto difficile catturare ed altri che in certe condizioni sono decisivi.
Come già detto nella prima parte, ciò che è fondamentale ricercare nella pesca al luccio e soprattutto nella pratica del topwater è lo stimolo che spinge i predatori all’ attacco. Esche quali crawler, goopher, topwater swim e grossi propeller sono esche che producono uno stimolo per preciso che sicuramente anche in molti posti in Italia, magari proprio nel lago sotto casa vostra, ricevono più attacchi di altre esche. Variando la velocità di recupero o strattonati con una stop and go, gli stimoli che producono si trasformano notevolmente, cosi come si può trasformare la vostra giornata di pesca.
Gli stimoli dei propeller non sono altro che pale che girano e potrei anche cominciare provocatoriamente a ragionarli come dei cucchiaini rotanti da topwater, equivalendone gli stimoli.
Assottigliando le differenze tra il rotante, una delle esche più usate per la pesca al luccio, e il propeller una delle meno usate si dovrebbero aprire tanti stimoli anche dentro di noi.
Il tutto sta nel verificare se i vostri lucci rispondono agli stimoli che gli state offrendo, se non provate un’ esca non potrete dire a priori che non funziona.
FOTO MUSKIE TOPWATER
Azioni topwater con artificiali non convenzionali
Suick Thriller
Il suick Thriller è un jerkbait tra i più vecchi che siano mai stati inventati. Fa parte della famiglia dei diver, che in inglese significa tuffatore. Sono jerkait che presentano movimenti discendenti e ascendenti che si dice cerchino di simulare un pesce con problemi la vescica natatoria. Sicuramente è un esca che stimola i lucci ad alzarsi ed attaccarla per i movimenti scoordinati e le vibrazioni che emette sotto il pelo dell’acqua. Sia i Suick che altri diver quali Bobbie baits, sono dotati di una paletta posteriore in metallo. Piegando questa paletta noterete che l’ artificiale si immergerà più o meno rispetto all’inclinazione che la paletta avrà rispetto all’acqua. Ne esistono 2 versioni una galleggiante ( unweighted ) e una lievemente galleggiante ( weighted ). Tarando appositamente la versione unweighted, recuperando lentamente, intervallando colpi del cimino a pause anche molto lunghe si possono avere ottimi risultati con attacchi mozzafiato e fragorose esplosioni. Potrete usare il suick anche recuperato a galla ultra lento facendolo di tanto in tanto vibrare e guizzare lievemente.
Il suick thriller come tanti altri diver sono esche veramente incredibili e catturante in tante situazioni, provare per credere.
Imitazioni di pesce in gomma spiombata
Diverse ditte producono i soft jerk shad in dimensioni anche da luccio, Lunkes city Fin’s , Cora Z fireblade, jerk shad berkely, che innescati tipo texas con ami spiombati o con piccoli piombini usati per bilanciarli, sono utilizzabili tipo walking the dog sia a topwater che sub surface, con un’ azione allegra e rapidi colpetti di punta di canna. E’ consigliabile aspettare diversi secondi dopo la mangiata prima di ferrare, per essere più sicuri che il luccio abbia ben in bocca l esca. Tali esche sono utili in presenza di ostacoli difficilmente affrontabili con altre tipologie. Si possono innescare tipo Texas, ma per il luccio è meglio farlo con la punta dell‘ amo completamente fuori dalla gomma. In diverse zone i lucci, dopo la mangiata, trattengono l’ esca in punta di becco e senza uno o più ami scoperti risulta molto difficile che l’ amo fuoriesca dalla gomma e riesca a bucare il pesce nella placca dentale superiore. A volte anche usando gomme estremamente morbide o fragili capita di perdere pesci soprattutto se non si è aspettato abbastanza prima di ferrare. Se state usando soft jerk shad di gradi dimensioni costruite con cavetto termosaldabile o monowire un braccetto con un ancoretta da puntare o sul fianco o sulla pancia del pesce. Diverse di queste esche se usate in maniera convenzionale ( alternando strappi e pause) non sono esche topwater, ma velocizzando la vostra azione ricaverete un’ azione simile a quella dei walking the dog o più erratica tipo jerkbait manovrate a vista.
A vostro piacimento potete anche inserire nella gomma del pesce stick galleggianti in balsa, polistirolo od espanso per rendere più galleggiante o supending la vostra esca.
Topwater con crank e minnow shallow
Nella pesca come in altre arti e discipline sono spesso i casi strani e gli errori che aiutano a far nascere nuove idee, metodi e tecniche. Diversi anni fa praticavamo traina con motore a scoppio in fiume su profondità tra 4 e 6 metri d’ acqua. Utilizzando super shad rap galleggianti e grossi minnow ci capitò di ricevere una mangiata calando la traina con artificiale fermo a galla mentre rilasciavamo il filo.
Attribuimmo i fatti alla stranezza del luccio e catalogammo il tutto come uno dei tanti “casi strani” che ogni tanto gli esocidi ci donano per complicarci la vita. Il caso si è ripetuto in futuro più di una volta e così cominciai a pensare cosa, di quell’ azione poteva essere attrattiva per i lucci. Recuperando certi crankbait a galla molto lentamente e con la canna alta si ottiene un’ azione veramènte interessante. Fate in modo che il minnow cominci a muovere ma che rimanga anche solo parzialmente in superficie. Attuerete un’ azione topwater veramente interessante da utilizzare sia sopra le strutture che in prossimità di scalini. Un super shad rap esca, classica della rapala, può essere usato a topwater con grande successo, recuperato a galla lentamente produce vibrazioni e scie che possono portare un luccio ad attaccarlo in superficie anche da più di 4 metri di profondità.
FOTO SUICK FINS E S SHAD
Consigli utili
Ricordatevi che è di vitale importanza usare sempre un cavetto in acciaio da almeno 40 cm ogni volta che si pesca in un ambiente dove è presente il luccio. Un cavetto lungo e da almeno 50 libbre accoppiato con fili trecciati di uguale o superiore tenuta ed ottimi moschettoni vi proteggeranno da spiacevoli sorprese e dal provocare danni al luccio.
Non sarà certo il trecciato o il cavetto in acciaio che vi priveranno di catture di grossi black bass come questa capitata all’ amico Cristiano. ( FOTO BASS)
L’uso del filo trecciato da almeno 50 libbre di tenuta vi permetterà di lanciare vicino e sopra strutture ed erbai senza paura di perdere gli artificiali, ed è proprio in questi ambienti dove riceverete il maggior numero di attacchi.
Attacchi e catture topwater sono episodi che difficilmente scorderete.
Ogni verità nella pesca era precaria fino a ieri, è stata confutata oggi e sarà rivalutata domani.
La verità è nei pesci. Cercala andando a pesca.
Se nelle vostre esperienze di pesca vi imbattete sia in esperienze simili che totalmente opposte a quelle che vi ho descritto, potete scrivermi ainfo@pikepride.com per arricchire sia il mio che il vostro bagaglio di esperienza alieutica
STEFANO VALLONGO
Tel 00393403328376 // 00353877634071
Topwater and surface action II
ESCHE E TECNICHE DI RECUPERO
Le tipologie di esche per insidiare i lucci a topwater sono molto numerose e ancor più numerosi sono i modelli che si trovano sui mercati nazionali ed esteri.
Oltre agli artificiali appositamente progettati per il topwater al luccio, in commercio si trovano artificiali utilizzati per la pesca in mare e per pesci tropicali e una grande varietà di esche per la pesca dei grossi muskie americani che possono essere propriamente utilizzati per la nostra causa.
Di più facile reperibilità nel nostro paese, possiamo trovare artificiali dedicati alla pesca al black bass da aggiungere nel nostro armamentario da superficie. Anche molti tra questi, tranne quelli il cui movimento risulta compromesso dal uso del cavetto di acciaio, sono utilizzabili con successo anche per gli esocidi, Nel caso il cavetto faccia perdere parte del movimento, non bisogna assolutamente rimuovere il terminale, perché dove ce presenza di luccio il cavetto in acciaio va sempre usato, ma è meglio che ci dedicarci a ribilanciarne l’azione o ad apporre utili modifiche adattando l’esca alle nostre esigenze.
Nella scelta tra le esche da bass sono da preferire le taglie più grandi, ma se il movimento rimane adescante e la galleggiabilità accettabile è possibile fare ottime catture anche con le taglie più ridotte.
Imitazioni di anfibi o roditori
Sono esche di varia natura, che per comodità chiameremo “swimming frog”. Le swimming frog producono perlopiù scie morbide e nuoti naturali, che tendono a imitare rane e topi intenti a nuotare sul pelo dell’ acqua. Esistono sia in gomma , che in plastica o legno.
Evergreen Froggy Daddy, Mann’s super frog, Snaag proof Frogzilla e Spro Dean Rojas, sono da preferire nelle misure più abbondanti, sia perché sono le più stabili con l’uso del cavetto, sia perché risultano più adatte per attrarre anche lucci di taglia. Sono esche dall’incredibile capacità antialga che con estrema facilità passano tra erbai e ninfee senza sporcarsi. Prima del battesimo in acqua di queste esche, risultano importanti modifiche alle rane con 2 ami e aggiunta di un trailer in coda a quelle che già presentano un amo. Per aggiungere un trailer utilizzate un pezzo di elastico per fionda attorno all’ occhiello dell’ amo. Nel caso di molte mangiate e conseguenti tagli, la swimming frog può riempirsi d’ acqua e affondare, in questo caso dovrete sigillarla e potrete ripararla con qualche goccia di aqua seal o di attack
Foto swimming trailer
Diversi modelli, studiati per la pesca al black bass, se utilizzati per insidiare i lucci senza averle modificate, otterrano solo tanti pesci persi, slamate e delusioni
Nei modelli a due ami come le Spro o le Mann’s, provvedete da subito a queste modifiche:
- Sgusciate la rana e sfilate l’ amo doppio dall’occhiello
- Rimpiazzatelo con un amo singolo di appropriata lunghezza(5/0 – 6/0), aggiungendo uno split ring
- Aggiungete infine sia sulle rane modificate che su quelle già mono amo, un amo trailer da 1/0 o 2/0 utilizzando appositi ami con occhiello e tubetti per trailer
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Nel caso in cui vi accorgiate che i pesci che state affrontando hanno l’ abitudine di attaccare la vostra esca in testa, potete aggiungere una piccola ancoretta direttamente sull’ occhiello, prestando attenzione a non sbilanciare troppo l’ esca in avanti per non farla inabissare. E’ indubbio che la vostra rana così facendo perderà parte delle sue capacità antialga; a voi spetterà la scelta tra essere più “ antiluccio” o più “antialga” .
(FOTO MODIFICA ancoretta )
Queste esche vanno perlopiù recuperate con un richiamo lineare. Durante il recupero è possibile anche alternare rapidi tremori alla punta della canna o usarle tipo popper con brevi colpi di cimino e successivi richiami del filo in eccesso. Tuttavia è proprio la naturalità del suo nuoto regolare che spesso porta i lucci ad attaccarle. Anche se non è una regola, è una delle esche topwater che i lucci attaccano con meno fragore e aggressività e mi è capitato più volte che anche grossi esemplari “bollassero” fuoriuscendo tranquillamente dall’ acqua solo con il becco, vedendo sparire la malcapitata imitazione in un grosso gorgo.
Dopo la mangiata soprattutto con i modelli in gomma è più che obbligatorio aspettare diversi secondi, almeno tre, prima di andare in contatto con l’esca recuperando il filo e ferrare forte.
I secondi di attesa dopo una mangiata a topwater risultano lunghissimi e non dovete preoccuparvi dei momenti in cui resterete fuori contatto con l’esca. Il più delle volte il luccio trattiene la rana in gomma e se la rigira in bocca per ingoiarle. Fate ben attenzione durante l’ attacco che il luccio abbia veramente centrato al preda senza mancarla e di aspettare il tempo giusto prima di ferrare. Imparare a rimanere calmi aspettando il momento giusto di ferrata; sarà molto difficile le prime volte e dovrete combattere con i vostri nervi, ma l’utilizzo di queste esche vi sarà sicuramente d’aiuto per imparare a ritardare la ferrata. Questa tecnica vi sarà anche utile in certe situazioni e con altre esche artificiali che necessitano di essere lasciate ingoiare prima di ferrare ed avviare il combattimento.
Veramente catturanti sono i Deps Basirisky da 70mm un ibrido tra una rana imitativa e un crawler dalle incredibili capacità anti alga e alti ostacolo, che grazie al guscio morbido e agli ottimi ami possiamo provare ad usare senza l’ aggiunta di amo a trailer. Piccole esche topwater come questo ibrido tra swiimmin’ frog e crawler possono regalare anche catture di lucci enormi.
Foto basirisky
Dopo i primi attacchi che riceverete notate come viene attaccata la vostra esca e in che punto. Queste prime indicazioni vi saranno utili per scegliere le esche migliori, il tipo di amo trailer da applicarci e se e quanto ritardare la ferrata.
Le mitiche renosky natural frog, anche se meno studiate e tecnologiche delle giapponesi, sono sicuramente catturanti ed usabili anche per azioni sub-surface.
Foto catture swimmin frog
Walking the dog
Insieme alle swimming frog in gomma sono tra le mie esche preferite per la esca a topwater.
I walking the dog sono un’ esca molto catturate per il lucci che deve essere sempre presente in almeno un paio di misure e colori nelle cassette si tutti i cacciatori di esocidi.
Il w.t.d. non è altro che un jerkbait da superficie e il suo movimento dovrà essere proprio simile all’ azione di un glider jerk con più o meno accentuati side to side. Per utilizzare un w.t.d. nel modo corretto, dopo il lancio recuperiamo il filo in eccesso in acqua in modo che sia perfettamente dritto tra noi e l‘ esca e non faccia alcuna “pancia”. Una volta in contatto con l’esca, con rapidi colpi di cimino e successi richiami del fino in eccesso con il mulinello il w.t.d. comincerà a zigzagare a destra e sinistra. Le prime volte effettuate i movimenti molto lentamente in modo da sincronizzare correttamente il ritmo delle “jerkate” e la coordinazione tra i colpetti di canna e la velocità di recupero del mulinello. La risultante dovrà essere un movimento simmetrico da entrambe le parti, che una volta ottenuto ci eserciteremo ad effettuare alle velocità più svariate, da molto lento a molto veloce; entrambe tecniche che possono risultare molto catturanti.
Solitamente preferisco scegliere una velocità e mantenerla piuttosto costante con la tecnica del w.t.d. piuttosto che alternare stop e pause, ma non è una regola valida ovunque. E’ opportuno comprendere come variare la veemenza dei colpi di canna: con movimenti rapidi e secchi otterremo un’ azione più angolata e rumorosa, con movimenti più dolci un’ azione più soffice e naturale.
I tipici movimenti a zig zag di questa incredibile esca artificiale potranno essere usati a nostro favore per fare stretti slalom tra ostacoli, alberi e ninfee, passando molto vicino alla sfera di attacco dei predatori. Negli spot dove avete avuto mangiate a jerkbait o su esche similari provate anche a pescare con i w.t.d. provando colori e dimensioni differenti sia tra gli ostacoli che nei pressi di scalini e drop off non troppo profondi.
Foto 5 – 6
Alcuni w.t.d. presenti in commercio presentano problemi di movimento e sono più difficili da muovere di altri. E’ consigliabile provare a sostituire le ancorette originali con altre ancorette di differente peso e dimensione o con ami singoli. Alleggerendo o appesantendo l’ ancoretta di coda varierà il bilanciamento e il movimento della nostra esca. Solitamente appesantendo la parte posteriore si ottiene un movimento side to side più marcato, al contrario invece alleggerendo dietro e appesantendo davanti si può ottenere un walking che con i colpi di canna si immerge lievemente ritornando poi a galla, diventando simile ad un diver jerkbait e potendo mescolare le 2 azioni a nostro piacimento.
FOTO WALKING
Popper / popper frog
I popper sono artificiali che stimolano l’ aggressività dei predatori che rispondono a forti stimoli e sollecitazioni. Si possono recuperare alle più svariate velocità, sia con movimenti continui che alternando pause. Manovrata intelligentemente è un esca che può simulare un movimento naturale ma anche stimolare l’ aggressività per reazione.
Per ottenere un movimento naturale lo recupereremo molto lento con pause, facendolo guizzare leggermente con lievi colpetti del cimino.
Per stimolare l’ aggressività possiamo recuperare anche a discreta velocità, con progressioni e secchi e rapidi colpi di cimino, per muovere acqua e attrarre i pesci in superficie.
Alcuni popper cambiano completamente movimento e muovono acqua differentemente variando la posizione della canna in alto e in basso. Anche un così semplice accorgimento potrà far la differenza nella ricerca del movimento che desideriamo e nelle catture. Sono da preferire i popper da almeno 4-5 pollici ed esche come le popper frog che aggiungono al richiamo classico del popper l azione adescante di code in gomma.
Jitterbug e crawler
Sono esche caratterizzate da un movimento scodinzolante che producono sia scie che vibrazioni sul pelo dell’ acqua. Vanno prevalentemente recuperate con un recupero lineare provando ad alternare diverse velocità di recupero. Essendo esche perlopiù costruite in balsa o con materiali plastici bisogna ferrare appena si sente il pesce in canna senza aspettare, ma evitando sempre di ferrare anticipatamente. E’ purtroppo facile lasciarsi ingannare dai movimenti d’acqua che precedono gli attacchi del luccio e cadere frettolosamente in errori.
Duck and goopher
In commercio su siti statunitensi si possono trovare imitazioni di anatroccoli e gallinelle d’acqua principalmente rivolte ad insidiare gli enormi muskie del nordamerica. Molte di queste esche, sono progettate per essere recuperate ad alta velocità simulando la corsa di anatroccoli o altri piccoli acquatici del quale gli esocidi possono nutrirsi. In condizioni europee non è semplice attuare una cattura con queste esche, ma nulla toglie che possiamo provarci ugualmente, soprattutto in posti dove nidificano uccelli acquatici e si narrano leggende più o meno veritiere di attacchi su volatili. E’ possibile che anche i lucci possano attaccarle e provare non costa nulla perchè sicuramente una cattura con una di queste esche non verrà dimenticata nella vostra vita di pescatore.
Musky topwater e propeller
Sono artificiali in legno o plastica forniti di pale girevoli in metallo. Producono un forte rumore e turbinii in acqua che aumentano con l’ aumentare della velocità di recupero. Ne esistono di tutte le dimensioni, sia monopezzo sia jointed con una o più pale. La loro efficacia è provata in differenti luoghi e possono attirare all’ attacco anche grossi bass.
Pescando con queste tipologie di esche non si deve pensare che sono artificiali validi solamente nei paradisi di pesca al luccio esteri. Anche in luoghi infestati da grossi lucci ci sono artificiali con i quali è molto difficile catturare ed altri che in certe condizioni sono decisivi.
Come già detto nella prima parte, ciò che è fondamentale ricercare nella pesca al luccio e soprattutto nella pratica del topwater è lo stimolo che spinge i predatori all’ attacco. Esche quali crawler, goopher, topwater swim e grossi propeller sono esche che producono uno stimolo per preciso che sicuramente anche in molti posti in Italia, magari proprio nel lago sotto casa vostra, ricevono più attacchi di altre esche. Variando la velocità di recupero o strattonati con una stop and go, gli stimoli che producono si trasformano notevolmente, cosi come si può trasformare la vostra giornata di pesca.
Gli stimoli dei propeller non sono altro che pale che girano e potrei anche cominciare provocatoriamente a ragionarli come dei cucchiaini rotanti da topwater, equivalendone gli stimoli.
Assottigliando le differenze tra il rotante, una delle esche più usate per la pesca al luccio, e il propeller una delle meno usate si dovrebbero aprire tanti stimoli anche dentro di noi.
Il tutto sta nel verificare se i vostri lucci rispondono agli stimoli che gli state offrendo, se non provate un’ esca non potrete dire a priori che non funziona.
FOTO MUSKIE TOPWATER
Azioni topwater con artificiali non convenzionali
Suick Thriller
Il suick Thriller è un jerkbait tra i più vecchi che siano mai stati inventati. Fa parte della famiglia dei diver, che in inglese significa tuffatore. Sono jerkait che presentano movimenti discendenti e ascendenti che si dice cerchino di simulare un pesce con problemi la vescica natatoria. Sicuramente è un esca che stimola i lucci ad alzarsi ed attaccarla per i movimenti scoordinati e le vibrazioni che emette sotto il pelo dell’acqua. Sia i Suick che altri diver quali Bobbie baits, sono dotati di una paletta posteriore in metallo. Piegando questa paletta noterete che l’ artificiale si immergerà più o meno rispetto all’inclinazione che la paletta avrà rispetto all’acqua. Ne esistono 2 versioni una galleggiante ( unweighted ) e una lievemente galleggiante ( weighted ). Tarando appositamente la versione unweighted, recuperando lentamente, intervallando colpi del cimino a pause anche molto lunghe si possono avere ottimi risultati con attacchi mozzafiato e fragorose esplosioni. Potrete usare il suick anche recuperato a galla ultra lento facendolo di tanto in tanto vibrare e guizzare lievemente.
Il suick thriller come tanti altri diver sono esche veramente incredibili e catturante in tante situazioni, provare per credere.
Imitazioni di pesce in gomma spiombata
Diverse ditte producono i soft jerk shad in dimensioni anche da luccio, Lunkes city Fin’s , Cora Z fireblade, jerk shad berkely, che innescati tipo texas con ami spiombati o con piccoli piombini usati per bilanciarli, sono utilizzabili tipo walking the dog sia a topwater che sub surface, con un’ azione allegra e rapidi colpetti di punta di canna. E’ consigliabile aspettare diversi secondi dopo la mangiata prima di ferrare, per essere più sicuri che il luccio abbia ben in bocca l esca. Tali esche sono utili in presenza di ostacoli difficilmente affrontabili con altre tipologie. Si possono innescare tipo Texas, ma per il luccio è meglio farlo con la punta dell‘ amo completamente fuori dalla gomma. In diverse zone i lucci, dopo la mangiata, trattengono l’ esca in punta di becco e senza uno o più ami scoperti risulta molto difficile che l’ amo fuoriesca dalla gomma e riesca a bucare il pesce nella placca dentale superiore. A volte anche usando gomme estremamente morbide o fragili capita di perdere pesci soprattutto se non si è aspettato abbastanza prima di ferrare. Se state usando soft jerk shad di gradi dimensioni costruite con cavetto termosaldabile o monowire un braccetto con un ancoretta da puntare o sul fianco o sulla pancia del pesce. Diverse di queste esche se usate in maniera convenzionale ( alternando strappi e pause) non sono esche topwater, ma velocizzando la vostra azione ricaverete un’ azione simile a quella dei walking the dog o più erratica tipo jerkbait manovrate a vista.
A vostro piacimento potete anche inserire nella gomma del pesce stick galleggianti in balsa, polistirolo od espanso per rendere più galleggiante o supending la vostra esca.
Topwater con crank e minnow shallow
Nella pesca come in altre arti e discipline sono spesso i casi strani e gli errori che aiutano a far nascere nuove idee, metodi e tecniche. Diversi anni fa praticavamo traina con motore a scoppio in fiume su profondità tra 4 e 6 metri d’ acqua. Utilizzando super shad rap galleggianti e grossi minnow ci capitò di ricevere una mangiata calando la traina con artificiale fermo a galla mentre rilasciavamo il filo.
Attribuimmo i fatti alla stranezza del luccio e catalogammo il tutto come uno dei tanti “casi strani” che ogni tanto gli esocidi ci donano per complicarci la vita. Il caso si è ripetuto in futuro più di una volta e così cominciai a pensare cosa, di quell’ azione poteva essere attrattiva per i lucci. Recuperando certi crankbait a galla molto lentamente e con la canna alta si ottiene un’ azione veramènte interessante. Fate in modo che il minnow cominci a muovere ma che rimanga anche solo parzialmente in superficie. Attuerete un’ azione topwater veramente interessante da utilizzare sia sopra le strutture che in prossimità di scalini. Un super shad rap esca, classica della rapala, può essere usato a topwater con grande successo, recuperato a galla lentamente produce vibrazioni e scie che possono portare un luccio ad attaccarlo in superficie anche da più di 4 metri di profondità.
FOTO SUICK FINS E S SHAD
Consigli utili
Ricordatevi che è di vitale importanza usare sempre un cavetto in acciaio da almeno 40 cm ogni volta che si pesca in un ambiente dove è presente il luccio. Un cavetto lungo e da almeno 50 libbre accoppiato con fili trecciati di uguale o superiore tenuta ed ottimi moschettoni vi proteggeranno da spiacevoli sorprese e dal provocare danni al luccio.
Non sarà certo il trecciato o il cavetto in acciaio che vi priveranno di catture di grossi black bass come questa capitata all’ amico Cristiano. ( FOTO BASS)
L’uso del filo trecciato da almeno 50 libbre di tenuta vi permetterà di lanciare vicino e sopra strutture ed erbai senza paura di perdere gli artificiali, ed è proprio in questi ambienti dove riceverete il maggior numero di attacchi.
Attacchi e catture topwater sono episodi che difficilmente scorderete.
Ogni verità nella pesca era precaria fino a ieri, è stata confutata oggi e sarà rivalutata domani.
La verità è nei pesci. Cercala andando a pesca.
Se nelle vostre esperienze di pesca vi imbattete sia in esperienze simili che totalmente opposte a quelle che vi ho descritto, potete scrivermi ainfo@pikepride.com per arricchire sia il mio che il vostro bagaglio di esperienza alieutica
STEFANO VALLONGO
Tel 00393403328376 // 00353877634071
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